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Data ed ora esatta in Italia e nel mondo

Formato ora. Convenzione per esprimere l’orario

Categoria: Calendario | Data: Maggio 20, 2019

Hai mai pensato che il modo in cui leggi l’orario sia un formato ora ben preciso e non sia invece casuale? Ti sei mai chiesto quale sia la ragione per cui le ore vengano indicate prima dei minuti e se sia sempre necessario indicare i secondi? Superata ampiamente l’epoca in cui l’ora del giorno veniva letta su meridiane o soltanto sulle lancette di un orologio, la digitalizzazione si è estesa ad ambiti sempre più ampi, ponendo problemi applicativi di notevole portata pratica.

Quando si parla di suddivisione del tempo, qualunque tipo di scansione, è sempre il frutto di una convenzione che si decide di applicare e di osservare.

Adottare un unico formato dell’ora, si è reso necessario per uniformare quanto più possibile un codice che potesse essere riconosciuto in tutto il mondo in qualsiasi istante, e per poter conferire all’indicazione dell’ora un valore che fosse privo di interpretabilità. Il formato dell’ ora si è reso necessario per impedire che si generassero, come spesso è accaduto in passato, delle differenze, e quindi in generale poi, i problemi che ne deriverebbero.

Del resto il medesimo problema si pone anche nel caso del formato della data. Anche in questo caso si è dovuto ricorrere ad una convenzione che cercasse di rendere il più univoco possibile il formato di ogni singolo giorno del calendario.

formato ora

Immagina ad esempio, se gli orari degli aerei o dei treni venissero indicati dalle rispettive compagnie con orari differenti da Paese a Paese. È evidente, come questo, provocherebbe dei disagi di notevole portata. Ecco spiegato perché tra gli altri motivi, si è resa necessaria l’adozione di un formato orario uniforme per tutto il mondo. In questo articolo ti verrà spiegato qual è attualmente il formato orario riconosciuto a livello internazionale e quali sono le differenze.

Ad essere precisi l’orario nel mondo non è lo stesso e questo per via del fuso orario. Infatti, mentre in Italia, quando è in vigore l’ora solare sono le 10 in Giappone sono le 18. Nel caso in cui in Italia vige l’ora legale, invece, la differenza è di sette ore (e non otto) e, quindi, quando in Italia le lancette segnano le ore 10 l’orologio in Giappone segna le 17 esatte. Questo esempio però rigurada il caso in cui le differenze d’orario sono dovute ai diversi meridiani rispetto a Greenwich mentre in questo articolo si affronta il problema del formato convenzionale dell’orario.

Formato orario: le diverse tipologie

Senza entrare nel dettaglio dei casi in cui esistono particolarissme convenzioni che indicano l’orario in pochissimi casi nel mondo, l’attuale formato orario che viene indicato e adottato a livello internazionale, prevede un’indicazione che può essere riassunta con questa formula: HH:MM:SS. Dove la doppia h, sta ad indicare l’ora, la doppia ‘m’ i minuti e la doppia ‘s’, i secondi.

Le differenze ancora esistenti, riguardano la suddivisione del dell’orario nelle 24 ore. Nei Paesi nei quali infatti si è soliti utilizzare una numerazione dal 1 al 12, per indicare sia le ore diurne che quelle notturne, il problema che potrebbe sorgere è ricollegabile alla impossibilità di distinguere se l’ora indicata faccia riferimento alle prime dodici ore del giorno, o alle successive dodici.

Nei paesi anglosassoni, si è deciso di affrontare e superare questa particolare difficoltà interpretativa, aggiungendo accanto all’orario la specifica, am o pm. Con le lettere AM ante Meridian, o PM, post Meridian, si indicano le ore precedenti il mezzogiorno, quindi quelle diurne intercorrenti tra la mezzanotte e le ore 12, e con PM quelle successive che vanno invece fino alla mezzanotte.

Questo particolare formato orario, che specifica i minuti ma ancora di più i secondi, è il risultato di un’evoluzione tecnologica che è ormai adottata da tutti i principali sistemi di rappresentazione e misurazione del tempo. Ma come è chiaro, non si tratta solo di misurazione del tempo, ma della sua rappresentazione in un formato digitale, che acquista un valore determinante per la corretta lettura da parte di tutti i sistemi informatici, posti alla base delle nostre telecomunicazioni. 

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