Calendario. Storia dello strumento più affascinante
Categoria: Calendario | Data: Aprile 5, 2019
Vi siete mai chiesto cosa è un calendario e quando sia nato? E’ inutile negarlo chiunque di noi ha segnato una data sul calendario o lo ha guardato prima di scegliere quando fissare un appuntamento o le prossime ferie. Le volte in cui ricorriamo al calendario durante la quotidianità sono davvero tante. Ma quanto ne sai davvero di questo strumento divenuto oramai indispensabile? Quando è nato, ma sopratutto, quanti calendari ci sono ancora attualmente nel mondo?
E non si tratta soltanto di quale tipo usiamo: calendario da tavolo, da parete, tascabile o digitale. Si tratta di una questione decisamente più affascinante che si intreccia con la storia e con personaggi che sono sui libri di storia.
Da sempre l’uomo ha sentito la necessità di dover, convenzionalmente, classificare il tempo per regolare oggettivamente il trascorrere della propria esitenza. Dopo aver inventato i primi orologi (meridiane) si rese necessario allargare l’orizzonte temporale a quelli che sono i giorni, i mesi e gli anni.
Senza entrare in modo approfondito nell’argomento è utile, tuttavia, ricordare come già al tempo dei Babilonesi i giorni venivano identificati con le Divinità. Anche se la risposta al problema era un po grossolana resta il merito di essere stati tra i primi ad adottare un sitema convenzionale.
Successivamemte, gli Egizi perfezionarono questo strumento identificado il passare dei mesi con l’osservazione della mutazione di alcune stelle o con il verificarsi di alcuni fenomenti atmosferici come le inondazioni del fiume Nilo.
Queso ci fa pensare come la suddivisione dell’anno, nei mesi come oggi li conosciamo , è attribuibile ad un’epoca in cui non esisteva la potente tecnologia di cui dispongono oggi gli osservatori astronomici, né i potenti strumenti di calcolo utilizzati ai nostri giorni per il computo del tempo.
Per capire come funziona il calendario moderno, bisogna tornare un po indietro nel tempo. Nell’antichità va precisato che ci si basava sulla sapienza e la capacità di osservazione dei dotti dell’epoca che, come leggerai nel prossimo paragrafo, erano molto precisi ma, a quanto pare, non abbastanza.
Quando nasce il calendario moderno?
Origini e storia del nostro calendario, affondano, come molti aspetti della nostra vita, costumi e abitudini, nella Roma Antica. È lì, infatti, che nasce per la prima volta qualcosa di molto simile a ciò che oggi è il nostro calendario.
La genesi è davvero molto antica e in qualche modo, indirettamente, risale addirittura a Romolo. Fu il fondatore di Roma a suddividere il tempo con un calendario: esattamente il calendario cosiddetto lunare o di Numa, che venne però modificato da Giulio Cesare. Da lì il nome di calendario Giuliano, che per diversi secoli, si mantenne tale fino alle modifiche introdotte in epoca medioevale.

Il calendario Giuliano era già però molto somigliante per struttura e modalità di calcolo del tempo, al nostro attuale calendario. I mesi erano 12, ed i nomi ricavati dalle divinità o dedicati con il passare del tempo ai vari imperatori: Luglio, ad esempio, venne dedicato a Giulio Cesare, agosto, in quanto ottavo mese, a Ottaviano Augusto.
Arrivò intatto fino alla fino alla riforma del Calendario Gregoriano. In verità i mesi erano i 12 e i giorni erano corrispondenti a 365 così come attualmente è ma con qualche ora in più. Questa apparentemente sottile discrepanza, sottovalutata all’epoca dagli astronomi incaricati dal Giulio Cesare di creare il nuovo calendario, si rivelò con il passare del tempo davvero molto impattante. Tant’è, che attorno al 1580, la Chiesa decise di intervenire in quanto quelle ore con il passare dei decenni si erano trasformate in giorni.
In particolare si pose il problema relativo all’equinozio di primavera, che coincide tutt’ora con il 21 di marzo e alle festività pasquali. Gli errori di calcolo in cui erano incorsi gli astronomi incaricati all’epoca da Giulio Cesare di creare la nuova suddivisione dei mesi, avevano portato con il passare dei secoli ad un ritardo davvero considerevole, tant’è che la Chiesa si trovò nella difficoltà di dover celebrare la Pasqua in periodi sempre più distanti da quello in cui ci sarebbe dovuta festeggiare.
Tale esigenza venne quindi raccolta con la riforma del calendario Giuliano ad opera di Papa Gregorio XIII che introdusse l’anno bisestile ogni 4 anni e allineò, ai nuovi calcoli basati sugli studi copernicani, il calendario Giuliano. Tant’è, che il calendario gregoriano entrò in vigore il 5 ottobre 1584, che divenne però per i calcoli anzidetti, il 15 di ottobre.
Il nostro calendario, come è oggi, è figlio della riforma di Papa Gregorio XIII e, nonostante siano passati molti secoli, continua ad essere l’unico strumento per misurare, nomenclare e classificare i periodi del tempo.